“Il teatro dei sogni dipinti” – Workshop d’illustrazione.

“Il teatro dei sogni dipinti” è un workshop d’Illustrazione. Sarà condotto da Daniela Piazza. Appuntamento il 7 Giugno

Al Biblios Cafè faremo un viaggio che lega il mondo delle immagini con quello delle parole, in un mondo surreale ma allo stesso modo legato al figurativo e al riconoscibile. Il workshop creativo fornisce un’esperienza che parte da un’idea e si concretizza con un piccolo elaborato grafico ispirato ad un brano o ad un racconto .

L’attività permette di acquisire tecniche e competenze partendo dal disegno, fino alla caratterizzazione dei personaggi e la cura del proprio stile espressivo.

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Workshop di presentazione: mercoledi 7 dalle 18:30 alle 20:30.

costo: euro 20, incluso aperitivo e materiali

informazioni e prenotazioni: info@biblioscafè.it – 0931 61627

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Venerdì 19 Maggio: “Il doppio Svantaggio” presentazione del libro di Maria Concetta Civello

Venerdì 19 Maggio, alle 18.30 Biblios Cafè incontra Maria Concetta Civello. Ci  parlerà del suo libro “Il doppio Svantaggio – la sfida dell’accoglienza e dell’esclusività” . Con noi il relatore prof. Vincenzo Filetti.

L’emergenza immigrazione pone numerose e delicate questioni. Una di queste è senz’altro la preparazione adeguata ai bisogni di chi porta con sé non solo il peso dello sradicamento e della povertà, ma anche quello della disabilità. La pedagogia interculturale, di cui in questo saggio si fa portavoce Maria Concetta Civello, ha provato e prova a fornire risposte agli operatori, in particolare scolastici, che ogni giorno si confrontano con culture diverse, operarando per l’inclusività: e ciò significa non solo rispettare l’altro, indirizzarlo nella scelta degli obiettivi da raggiungere, comprendere come metterlo nelle condizioni più idonee per poter realizzare il proprio progetto di vita, ma anche rendere migliore l’intera società, che dall’esclusione del “diverso”, dell’“anormale”, dell’ “estraneo” riceve danni tali da determinare l’involuzione e il regresso.

Un popolo misura la sua civiltà dalla capacità di elargire uguali diritti a tutte le persone: più la persona è rispettata e accettata nella sua diversità più viene praticata l’universalità dei diritti di cittadinanza e quindi la possibilità dell’inclusione in una società democratica. Ma ancor prima di formulare nuove leggi che diano ma che soprattutto assicurino diritti, bisogna lavorare sulle coscienze umane, essere stimolati ad apprendere, conoscere e capire un’altra realtà diversa dalla propria, fino ad amarla, rinnovando radicalmente il fulcro della morale.”

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Maria Concetta Civello è nata e vive a Rosolini (SR) e ha trascorso la sua infanzia e i primi anni dell’adolescenza a Borgo Ticino (NO). Laureata in Scienze dell’Educazione e della Formazione, è stata impiegata presso l’USP di Rosolini dove ha svolto mansioni di accoglienza e informazione. Vincitrice di diversi concorsi a cattedra, nel 2007 ha lasciato l’impiego amministrativo per dedicarsi all’insegnamento nella scuola primaria.

PREFAZIONE di Luca Raimondi

La ricerca di Maria Concetta Civello segue la storia della diversità a partire dai processi culturali, antropologici e linguistici che hanno cercato adeguamenti nel tempo (pensiamo a quanti termini sono stati via via utilizzati per definire la stessa condizione: handicap, disabilità, diversabilità, etc.), passando quindi in rassegna i repertori morali dell’umanità e dei loro immaginari sociali, fino al sempre provvisorio, ma intanto lieto, fine: l’idea preponderante è infatti oggi quello della diversità come valore e non come esclusione. Quest’idea è alla base della cosiddetta “pedagogia interculturale”, nel cui ambito di studi questo saggio può essere facilmente inquadrato. Una “pedagogia dell’essere” – secondo un’interessante definizione di Luigi Secco – al centro della quale è posto il soggetto nella propria interezza, a prescindere dalla cultura di provenienza. Per quanto certamente importante per la strutturazione dell’individuo, la cultura non porta con sé responsabilità specifiche. “La persona viene prima dell’individuo” scrive Secco in “Pedagogia interculturale: concetti e problemi”. Ed è alle persone e alla loro realtà che giunge rapidamente la Civello: il suo è un libro umanissimo, emotivamente partecipato e coinvolgente, che poco sembra concedere alla freddezza burocratica delle catalogazioni, dei numeri, delle statistiche, insomma, della “scienza”. Per quanto la pedagogia già dalla metà del XIX secolo cominciò a riconoscere una propria identità scientifica (tant’è che già da anni si è imposta la definizione di “scienza dell’educazione”), la pedagogia è, e rimane, una “scienza umana” in cui la sua componente predittiva, proiettata al futuro, all’essere che sarà (lo scopo è infatti portare l’essere a un certo livello), non può e non deve disgiungersi dalla piena comprensione e accettazione dell’essere per quello che è stato e che è.

A tante belle definizioni come quella suddetta di Luigi Secco e a tante elaborate teorie non corrisponde però sempre una pratica adeguata a risolvere i gravi stati di disagio derivanti dall’incontro-scontro tra culture. Tra il dire e il fare, è davvero il caso di dire, c’è quindi di mezzo il mare, nello specifico il Mediterraneo e i barconi di migranti che porta con sé. L’emergenza sociale, i contrasti ideologici, religiosi, politici, interferiscono con il dialogo costruttivo e con la solidarietà tra culture ed etnie. Il pregiudizio, l’incapacità di generare empatia, l’ignoranza, partoriscono una dolorosa pioggia acida di sentimenti di separazione, esclusione, distacco. E il tutto raddoppia la sua portata allorquando si parla (e non se ne parla abbastanza) degli immigrati disabili, “pesi morti” per qualunque economia.

Qual è attualmente la nostra disponibilità all’accoglienza? Gli immigrati sono per noi soltanto numeri. Nella migliore delle ipotesi, persone da salvaguardare nei loro bisogni primari. Esiste attualmente una nostra reale disponibilità a instaurare verso di loro empatia, entrare dentro i meccanismi psicologici delle loro difficoltà? Quando la Civello analizza le difficoltà di un bambino che vive le mappe mentali e affettive dei diversi attori del sistema familiare modificato, cosa che ha ovviamente un impatto molto forte sul vissuto stesso del bambino disabile che accompagna i genitori in questa avventura umana, ecco, ma quanti finora sono riusciti davvero a entrare in empatia con le difficoltà di questa gente e dei loro bambini? Non riusciamo a relativizzare la nostra identità, ma ce ne facciamo forti, rifiutando le immagini scomode e problematiche che ci inviano gli Altri, tanto più se hanno un surplus di diversità. Quello proposto dalla Civello è soprattutto un allarme rivolto al mondo dell’istruzione, a cui l’autrice appartiene: “Non ci sono né strumenti didattici specifici pensati per questi bambini, né figure su misura per loro. In più la scuola vive un momento di grossa difficoltà. Le risorse necessarie potrebbero essere: più ore di sostegno, maggiore presenza dei mediatori culturali, ma anche semplificazioni burocratiche sulla diagnosi e sulla certificazione di disabilità; oppure un altro modo di affrontare tutto questo potrebbe essere quello di collocare il problema all’interno della logica dei bisogni educativi speciali (BES). Siamo davanti a una “richiesta di aiuto speciale” che non rientra in una etichetta diagnostica e quindi non riconosciuta legislativamente.”

Il lavoro della Civello vuole essere solo un’introduzione al problema, o meglio, un chiaro invito ad affrontarlo con tutti i nostri mezzi scientifici, filosofici, logici ma anche pratici. Ed è soprattutto un invito alla tolleranza, alla fratellanza e all’accoglienza, rafforzato dalle storie vere poste in appendice.

Incontro con Carlo Sala scenografo e costumista delle Rappresentazioni Classiche 2017. Venerdì ore 21.30 al Biblios Cafè

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Venerdì 5 Maggio al Biblios Cafè incontreremo Carlo Sala, scenografo e costumista.  Quest’ anno per il 53 Ciclo di Rappresentazioni Classiche al Teatro Greco di Siracusa curerà  le scenografie e i costumi per le tragedie dei “Sette contro Tebe” da Eschilo per la regia di Marco Baliani, e di “Fenicie” da Euripide per la regia di Valerio Binasco.

Ci parlerà dei suoi allestimenti qui a Siracusa, e a Milano dove ha firmato spetacoli frutto di una collaborazione pluriventennale con il Teatro dell’ Elfo, come la trilogia tratta da Fassbinder, di cui “Rifiuti, la citta e la morte” e “La Bottega del Caffè “;   il trittico da Muller ” Riva abbandonata”, “Materiale per Medea”, “Paesaggio con argonauti “;  e lo spettacolo cult del “95, ancora ripreso nel 2014,  “Lola che dilati la camicia”, prosa autobiografica di Adalgisa Conti, rinchiusa nel 1913  per 65 anni nel Manicomio di Arezzo, un urlo senza voce di munchiana memoria, che segna anche l’ inizio di una proficua collaborazione tra Carlo e il regista Baliani

Appuntamento alle 21.30. L’ingresso è libero.

Biblios Cafè è in Ortigia, in via del Consiglio Reginale 11.

Per i dettagli sul lavoro di Carlo Sala per il 53 Ciclo di Rappresentazioni Classiche, vai al sito dell’INDA

 

Foto credit INDA

5 Maggio: presentazione de “Il vendicatore oscuro”. Incontro con l’autrice Annalisa Stancanelli

Venerdì 5 Maggio al Biblios Cafè andremo alla scoperta de “Il vendicatore oscuro”, romanzo ambientato nella Siracusa barocca del 1608. Presenta Alberto Minnella. 

L’autrice Annalisa Stancanelli, per i suo racconto, si ispira alla vita di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, che proprio nella città siciliana si rifugia dopo l’evasione dalle prigioni di Malta. Ne racconta i mesi della clandestinità del Merisi a Siracusa, città dove il pittore si nasconde, grazie all’aiuto dei monaci e del suo protettore Vincenzo Mirabella, per sfuggire all’ira dei Cavalieri di Malta che lo vogliono morto.

La vita di questo enfant terrible dell’arte si presta come poche altre ad essere raccontata nella forma romanzata del noir: in un continuo susseguirsi di colpi di scena, Caravaggio riesce ad evitare il misterioso personaggio che lo perseguita commettendo omicidi intorno a lui, non potendo tuttavia impedire che altri muoiano al suo posto.

Un romanzo dalla trama avvincente, in cui l’autrice sfrutta molti degli avvenimenti per raccontare anche l’arte di Caravaggio, la pittura dal vero e la committenza, il tutto nell’affascinante cornice della Sicilia seicentesca.

Edito da Mondadori Electa.

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Annalisa Stancanelli

 Nasce a Bolzano, si trasferisce a Sanremo, arriva a Siracusa negli anni ‘80

E’ giornalista pubblicista  dal 2007 e Dirigente scolastico dal 2013.

Ha Insegnato  letteratura italiana e latina nei Licei fino al 2013.

Laureata nel 1996 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania con una tesi di critica dantesca   ha conseguito una seconda laurea in Storia Contemporanea nel 2011 . Entrambe con il massimo dei voti.

Nel 2001 vince  i concorsi a cattedre per l’insegnamento nella scuola superiore di Italiano, Latino, Psicologia e Pedagogia, Storia e Filosofia.

Dal 2005 collabora con la redazione  “Siracusa” e “Cultura e Spettacoli” de “La Sicilia”.

Nel 2005 vince  il Premio Internazionale Sicilia-Il Paladino e un Concorso di Drammaturgia con il saggio “Padri e figli nella tragedia “Icaro” di Stefano Landi pseudonimo di Stefano Pirandello.

Nel 2006 vince la Borsa di studio del Centro Internazionale di Studi sul Barocco per i suoi studi su Caravaggio.

 Il primo libro, “Vittorini e i balloons. Vittorini e i fumetti del Politecnico” (Bonnano editore) è stato molto apprezzato sia dalla critica letteraria sia dagli esperti di fumetti per la novità della tematica; recensioni sono state pubblicate su Tuttolibri, Repubblica, Il Secolo XIX.

 Il libro ha inoltre vinto la sezione Saggistica del Premio Nazionale “Portopalo più a sud di Tunisi 2009″ ed è esposto all’American  Italian Museum di New York.

Ha pubblicato  una biografia storico- politica nel 2013, Francesco Paolo Perez, patriota (1812-1892) cuore siciliano, anima italiana (Bonanno Editore).

Scrive quotidianamente su LA SICILIA, pagine culturali. Il primo romanzo Archimede e il mistero del planetario ha una citazione di Mario Geymonat sul supplemento domenicale del SOLE24ORE.

Nel 2010 è stata insignita del Premio Saretto Leotta per la Cultura.

Il thriller Archimede e l’enigma della Sfinge, auto pubblicato con youcanprint, è stato segnalato su LA STAMPA nel febbraio 2016.

Ha pubblicato nel 2016 “Vittorini e le mille e una notte. Pittura, fumetti e pubblicità nell’opera editoriale di Elio Vittorini” e “Vittorini , Pavese e Topolino”

Ha ripubblicato “Vittorini e i fumetti” con prefazione di Demetrio Vittorini ed un’Appendice sul dibattito sui fumetti degli anni 1951-52

La scorsa settimana  è uscito il romanzo Mondadori “Il vendicatore oscuro. Caravaggio” che inaugura la collana noir per Electa

Il libro è stato già segnalato da Repubblica

Corso di cinese a Siracusa

Lezioni di cinese al Biblios Cafè con Jing LI, insegnante madrelingua che vi accompagnerà alla scoperta di questa incredibile lingua. Un corso che vi permetterà di conoscere circa 800 vocaboli e la grammatica di base del cinese.

Durata della lezione: circa 1 ora

Costo per lezione: 20 euro a persona

Informazioni via facebook, o al telefono allo 093161627 (chiamare dopo le ore 17).

Anzac Day

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